Sicuramente qualcuno sta correndo in cerca degli ultimi regali di Natale ed allora voglio affrontare un argomento al quale non avevo minimamente pensato ma che mi è stato suggerito da una lettrice: i giocattoli gotici.

Bambole vestite di nero, salvadanai a forma di bara, zombi di gomma… La tendenza “trash” invade i reparti giocattoli dei grandi magazzini con prodotti che vengono spesso richiesti dai bambini che li hanno visti usare da qualche coetaneo. Che fare? Accettare o rifiutare queste richieste?

Vediamo i pro ed i contro.

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In un certo senso potremmo accettare, tenendo conto che il giocattolo rimane per il bambino solo un giocattolo sul quale proietta quello che vuole. Divertirsi con creature “malefiche” è qualcosa che quasi tutti i bambini hanno fatto. Si può avere un drago di peluche rosa e continuare ad avere paura dei draghi. Il problema sorge è più per i genitori, che proiettano sul giocattolo gotico le loro angosce di morte, che sono incomprensibili per i bambini. In realtà, i piccoli gestiscono molto meglio il loro immaginario degli adulti, perché vivono essenzialmente nel presente fino ai 6 anni circa e non temono il futuro carico di imprevisti come noi adulti! L’importante, quindi, è che il genitore che acquista un giocattolo gotico sia a suo agio, senza far trasparire la sua repulsione.

D’altra parte, si può anche rifiutare, perché il bambino, pur essendo abituato a giocare con un universo macabro senza particolare inquietudine, si trova spiazzato di fronte ad un cattivo che diventa, all’improvviso, un po’ gentile. A quell’età è importante gestire con il bambino dei concetti molto contrastanti: presentargli dei mostri che possono diventare carini può creare in loro l’illusione che non esistano i cattivi. Che, purtroppo, esistono e dai quali dobbiamo metterli in guardia con delicatezza.

L’altra difficoltà è rappresentata dal fatto che questi giocattoli hanno già un loro passato, una personalità. Non sono abbastanza neutri per essere “animati” attraverso la fantasia dei bambini. Sono troppo caratterizzati e tagliano, amputano la fantasia dei piccoli, che fanno fatica a farli loro, non riuscendo a proiettare su di essi la loro storia o a costruire quella desiderata.

In realtà, i pareri sono molto divergenti tra i genitori ma anche tra bambini.

Qualcuno definisce questi giocattoli brutti, osceni, tristi, viscidi… niente che vada bene per la cameretta di un bambino. Al limite possono andar bene per gli adolescenti… perché si deve pure cedere alla moda, sempre cercando di controllare il lato macabro per evitare eventuali incubi.

Per altri, invece, non c’è niente di negativo in questi giocattoli: ciò che conta è solamente accompagnare i ragazzi, spiegando bene che si tratta solo di una finzione. D’altra parte, i bambini imparano molto presto a distinguere la realtà dalla finzione, meglio di quanto non immaginiamo!

Una bambina mi ha detto preferire di gran lunga le sue bambole belle e bionde rispetto a quelle gotiche, che trova “brutte e fatte male!“. Anche se diventerà la moda tra le amichette, lei non ne vuole, come non le interessano i film o i fumetti con i vampiri. A lei piace la magia di Harry Potter, ma non il sangue. Quindi, cerchiamo sempre di capire che cosa frulla nella testa del nostro bambino per capire come orientarci nella scelta di un giocattolo piuttosto che di un altro. E’ un loro modo di parlarci.

Per concludere, però, lascerò la parola al papà di un bimbo di 5 anni: “Il giocattolo gotico è come tutti gli altri. L’importante è essere vicini al bambino ed approfittarne per spiegargli la differenza tra realtà e finzione, che sta scoprendo man mano cresce. L’universo gotico non è più malsano di un altro ed i piccoli non lo percepiscono come morboso. D’altronde, Barbie con il suo universo appariscente ed artificiale non ha spinto tutte le bambine a diventare materialiste”.

Personalmente condivido a metà questa ultima affermazione, ma la prendo come spunto per approfondire questo argomento in un prossimo post.