Al di là della permalosità di cui abbiamo già parlato (se vi siete persi il post cliccate QUI), capita spesso che il bambino non accetti la minima osservazione e la viva come un’ingiustizia.
Perché deve andare al letto prima di suo fratello maggiore? Perché si deve vestire come lo vuole la mamma? Perché non può disegnare sui muri o lasciare la camera in disordine? Perché non può saltare sui letti o stare a tavola come vuole? Perché deve mangiare di tutto e star zitto quando i grandi parlano? Perché non può guardare televisione o usare il tablet quando vuole?
I “perché” sono infiniti nella mente del bambino, che si trova catapultato in un mondo fatto di regole (e ben venga!) fondate sul buon senso (che troppo spesso manca…) e sul rispetto altrui. Se il bambino si comporta come Calimero ogni volta che non ottiene ciò che vuole è importante evitare di entrare in un sistema di ricatto affettivo. E’ fondamentale che, in questi casi, il genitore rimanga fermo, categorico e non sia tentato di cedere per avere tranquillità ed evitare che il bambino “metta il muso”.
E’ molto importante che il bambino scopra che esistono regole da rispettare e limiti da non superare ed allo stesso tempo dobbiamo fare in modo che si senta rassicurato da questa sorta di guardrail all’interno del quale potrà sviluppare le sue scelte ed affermare la sua personalità.
Parliamo con i bambini ed i ragazzi, citiamo esempi della quotidianità per mettere in evidenza la necessità delle regole, il fatto che non si possa vivere senza regole, dalle più piccole, che a volte non si percepiscono nemmeno come tali, alle più grandi, che spesso capita di percepire come opprimenti.
Nel far ciò bisogna, allo stesso tempo, evitare di giustificare eccessivamente, quasi come a voler chiedere perdono, la nostra richiesta; in tal caso, infatti, il bambino ha la sensazione di dover ubbidire solo per farci piacere, dimostrando, così, il suo affetto nei nostri confronti. Un bambino che si offende cerca l’attenzione dei suoi genitori. Quello che vuole, è essere preso in considerazione, non generare il conflitto perché gli abbiamo chiesto di ubbidire. Se si ha la sensazione che goda nel mettere il broncio, nell’arrabbiarsi, nell’insistere eccessivamente, è perché in precedenza gli abbiamo permesso di verificare che questa era per lui la strada giusta.
I genitori spesso si stancano e “mollano” pur di non sentire i propri figli lamentarsi o piangere. Questo, però, è un grosso errore! Una cosa detta una, due, tre volte al massimo deve essere ascoltata e rispettata. Il bambino, infatti, capisce sin dalla più tenera età la fragilità o, per contro, la fermezza dei genitori: la fragilità lo renderà fragile, insicuro, mentre la fermezza svilupperà la sua sicurezza ed autostima.
Ancora una volta è il caso di sottolineare che l’autorità è per il bambino una ciambella di salvataggio mentre l’autoritarismo è imposizione a volte gratuita, perché il genitore stesso non sa trovare l’equilibrio tra lassismo e rigore eccessivo.
Approfondiremo ulteriormente questo argomento per cercare di far crescere al meglio i nostri figli.
Lascia un commento