Abbiamo cercato di interrogarci sulla natura e l’origine del legame amoroso ma dobbiamo renderci conto del quanto sia difficile essere felice in amore.
Come spiegarlo?
Siamo più che mai bombardati dai messaggi dei media, dalle ingiunzioni del tipo “Svegliate la vostra libido”, “I segreti per far durare la coppia”, ecc… e dagli ideali trasmessi dalla nostra cultura. Libri, giornali, pubblicità, cinema e serie televisive, documentari… dappertutto arrivano consigli, suggerimenti, ricette per spiegarci che cosa deve essere l’Amore, come “acchiapparlo”, come trattenerlo!
Si vuole coniugare sesso, sentimento, intensità, durata e le nostre esigenze non smettono di crescere. I punti di riferimento sono esteriori, si vive sul confronto, si cerca un modello predefinito in base a criteri individuali spesso superficiali e… come dico io “Chi cerca non trova!“. Difficile riuscire a sovrapporre l’ideale alla realtà.
Il rischio è di non trovare nessuno all’altezza delle aspettative o di essere ben presto delusi dopo l’abbaglio iniziale. Non si è mai completamente soddisfatti.
In altre parole, si potrebbe dire che siamo più innamorati del concetto “Amore” che dell’amore per una persona in carne e ossa. Quante volte si raggiunge questa spiegazione nei problemi di coppia. Si ama di più l’idea di amare o di essere amati che la persona “oggetto“ di questo pseudo amore. Le donne sognano di incontrare non più il principe azzurro ma un uomo simile a Mister Big di “Sex and the City“, dimenticando che sono creature totalmente fittizie. Gli uomini sono più realisti e concreti, anche se piace loro scherzare su qualche modella o attrice!
Questo mondo parallelo immaginario, irreale, diventa in qualche modo pericoloso anche per la nascita di un sentimento come l’Amore. E’ come se la persona non avesse più uno schema corporeo, la nozione di limiti tra il dentro ed il fuori, le emozioni e le manipolazioni, il sentire proprio ed il condizionamento del plagio.
Impariamo, dunque, ad ascoltare quello che vibra dentro di noi, a percepire quello che alcuni chiamano “le farfalle nello stomaco”, ad apprezzare tutto quello che genera emozioni senza paura di troppo romanticismo. Per amare, facciamo silenzio dentro di noi, facciamo piazza pulita (ed a tal proposito non crediate che davvero “chiodo schiaccia chiodo”). Accettiamo la “normalità” invece di voler scovare l’”eccezionale” che poi potremo esibire come una bella spilla. Accettiamo la normalità dell’altro ma anche la nostra, senza artifizi o finzione. Nessuno ci può soddisfare “pienamente”, così come noi non possiamo esserlo per l’altro. L’Amore risiede proprio in questa accettazione delle imperfezioni, che vanno riconosciute come tali ma vissute come caratteristiche dell’individuo che ci interessa. Non dobbiamo a priori volerle eliminare, trasformando la persona che ci interessa. Che controsenso! Se questa persona ci ha colpiti così com’è, perché volerla cambiare, rischiando di farle perdere il suo equilibrio per poi accusarla di non essere più quella di prima?
Un ultimo consiglio: cerchiamo di condividere la stessa scala di valori e di comportarci da adulti e non da bambini viziati e capricciosi.
Amare può, allora, diventare facile se è Amore genuino e autentico.
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