Ci si chiede spesso, con invidia, quale sia il segreto di quelle persone che si lasciano scivolare tutto addosso. Non si tratta di un miracolo, bensì di una mente che permette di reagire in un modo o in un altro in risposta ai bombardamenti esterni. Vi propongo oggi altri suggerimenti per acquisire maggiori capacità reattive di fronte alle delusioni ed ai fallimenti che seminano la nostra strada.
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Chi ha in mente di iniziare una psicoterapia ha già in testa questa frase: “Ho deciso, voglio venirne fuori!“. Le motivazioni sono tante, ma purtroppo si aspetta spesso l’ultimo momento, quando le forze sono in esaurimento. Chi di noi non ha dovuto affrontare la sconfitta di un progetto personale, della fine di un amore, di una delusione nel campo dell’amicizia. Nella vita non mancano di certo le batoste ed a volte si tende a diventare persino rinunciatari, talmente le risorse sono poche rispetto all’enormità delle delusioni.
Questo passaggio a vuoto può essere occasionale o aver tendenza a cronicizzarsi. ed in questo caso come e dove ritrovare la forza per uscire da questo stato letargico, come poter “tirare avanti”, come provocare questa famosa scintilla che riaccenderà il motore e ci farà scattare?
Per uscire dalla depressione, risolvere problemi di coppia, instaurare il dialogo con un adolescente, ci si può risolvere allo psicologo che aiuterà a gestire al meglio le emozioni. Tuttavia, prima di fare questo passo, sarebbe opportuno individuare esattamente la sorgente di questa difficoltà e cercare di affrontarla con lucidità, anche da soli.
Sono tante le nuove terapie cognitive-comportamentali che non hanno più per obiettivo il modificare le emozioni, bensì riconoscerle, accettarle e gestirle.
Se, come già abbiamo detto, la fiducia in sé non è innata ma è una costruzione progressiva e permanente, procediamo in questa opera con la massima consapevolezza, cercando di individuare i nostri “starter” e perché no, anche quelli degli altri. Che cosa, in un dato momento, ci ha dato la spinta per superare le nostre paure, i nostri timori?
Attraverso il contatto fisico (carezza, pacca sulla spalla o abbraccio che sia), riusciamo a trasmettere agli altri un sentire ed un sentimento, più comunemente quello dell’amicizia. Perché allora non cominciare da voi stessi? L’autogratificazione è fondamentale: datevi una bella pacca sulla spalla per manifestare questa amicizia con voi stessi, la più importante per poi poter essere amici degli altri e diventarlo per loro; per congratularvi per un successo, un obiettivo raggiunto, una difficoltà superata, un’iniziativa presa, per sentirvi vivi, attivi, pieni di energia che si auto rigenera.
Il tema della paura specifica o della “paura della paura” è molto ricorrente nelle richieste di chi si rivolge allo psicologo. Il mio primo consiglio è quello di identificare le proprie paure, che sono ben distinte dall’ansia e della quale avremo l’occasione di parlare.
Un aspetto importante da considerare è che la mancanza di fiducia in se stessi è direttamente proporzionale alla facilità con cui si hanno delle paure, con le conseguenze più disparate.