Non è certamente facile vedere il proprio figlio divenire adolescente, prendere un’altra strada rispetto a quella sognata e vedergli fare esattamente il contrario di quanto da noi insegnato. Spesso sento genitori dire: “Non lo riconosco più!“.
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Partiamo da un presupposto prima di dare qualche consiglio ai genitori in merito al look dei loro ragazzi.
Nell’adolescenza, il corpo si trasforma molto velocemente, non permettendo loro di assimilare un sempre nuovo schema corporeo. Non distinguono perfettamente i limiti del loro fisico… e diventano spesso addirittura maldestri come i piccoli. I genitori li sgridano dicendo “Hai la testa in aria”, “Chi sa dove hai la testa”, “Stai più attento a quello che fai”, ecc… ma in realtà li dovrebbero accompagnare con comprensione e (magari) humour in questa loro evoluzione. Se il ragazzo rovescia l’acqua, può voler dire che non ha ancora preso coscienza della sua forza nel versarla o delle nuove misure del braccio!
Siete scioccati dall’abbigliamento del vostro adolescente: jeans bucati, vita ultra bassa, magliette strappate e, impotenti, non vi resta che ad esclamare: “Ma come ti vesti???”
L’adolescente fa di tutto per marcare la sua originalità rispetto al modello familiare. Niente di più facile che farlo partendo dai vestiti per affermare le proprie scelta e la propria indipendenza. Si nota spesso che più i genitori vestono classici, più l’adolescente cercherà di staccarsi da questo modello da vecchio osando l’inverosimile!
Purtroppo non possiamo essere esaurienti in materia e sappiamo quanti altri dubbi sulla sessualità dell’adolescente abbiamo in testa. Ecco ancora un esempio da aggiungere a quelli esaminati nelle scorse settimane:
- Se penso che mio figlio sia troppo giovane per avere un rapporto, ne parlo con lui?
Tutto ciò che riguarda la sessualità mette spesso in imbarazzo i genitori che si chiedono come parlare all’adolescente dato che, magari, loro stessi non sono stati informati in famiglia. Non solo ci si chiede se parlare e come farlo ma anche chi dei due genitori deve parlare. Qualunque sia la scelta, cerchiamo di fare crescere i figli in un ambiente senza falsi tabù, nel quale considerare la sessualità come normalità e non come divieto o, peggio ancora, come una “cosa schifosa“. Troppo spesso, infatti, mi si presentano casi con anomalie sessuali legate all’educazione ricevuta.
Divorzio, sessualità, malattia: sono tutti argomenti delicati da affrontare con i bambini o gli adolescenti. La settimana scorsa abbiamo affrontato il problema di “parlare davvero” con loro, di farlo sinceramente: ma è necessario anche “parlare chiaro” con loro, con tatto, per non farli sentire angosciati.
Quella che vi descrivo di seguito è una situazione che emerge abbastanza di frequente durante le sedute.
Alcune amiche hanno programmato di incontrarsi per passare assieme il sabato pomeriggio ed ognuna propone la sua idea: il cinema, un giro in centro, un DVD da guardare in casa, cucinare una torta per la merenda, una qualsiasi occasione per chiacchierare. Una di loro tiene veramente a vedere un film che, prossimamente, non verrà più trasmesso ma la sua richiesta non viene nemmeno presa in considerazione. La ragazza non si sente accettata. Mette il broncio, resta in silenzio ed è con grande sforzo che segue il gruppo a casa di una di loro per cucinare. Figuriamoci, neanche le piace, ma non sa cosa fare da sola e non ha voglia di tornarsene a casa.