Rubinetti, gas, finestre… per alcune persone possono essere una vera ossessione. Come si spiega il bisogno di verificare che tutto sia a posto prima di uscire di casa?
Se ci soffermiamo un momento sul nostro modo di essere e di agire, ognuno di noi scoprirà delle pulsioni più o meno lecite che ci fanno dire “Non riesco a fare a meno di…“. Cercare di capire l’origine e (perché no) le funzioni di queste pulsioni è appassionante: in effetti, tutto ha il suo perché e tutto è utile. Cerchiamo di mantenere questo atteggiamento mentale per vivere in modo positivo e non come se fossimo schiacciati dal destino.
Vediamo adesso di capire quanto anticipato nel precedente post.
Quando incontro per la prima volta una persona in studio, cerco spesso di capire il suo livello di ansietà aiutata da un test molto significativo ed affido un “compito a casa”: una ricerca su desideri, bisogni, tendenze ed impulsi. Devo spesso spiegare queste ultime parole, in particolare il fatto che l’impulso sia percepito come “è più forte di me!”
Farò qualche esempio di momenti irresistibili spesso non confessati che mi sono stati citati, per darne poi la spiegazione. E nonostante all’apparenza si potrebbe pensare il contrario, non ci sono grosse differenze tra uomini e donne.
“Sono una DOC”, mi ripeteva una mamma che in seduta voleva parlare del suo bambino e che non riusciva ad immaginare la gravità del problema quando sono i bambini ad essere vittime di disturbi ossessivi e compulsivi.
Lei si rifugiava in una bella definizione che la rassicurava, mentre contestava con forza che il piccolo potesse soffrire di un disturbo da affrontare in modo sistematico. Il colmo è che le mamme sono proprio le prime ad essere coinvolte dalle richieste continue, assillanti e snervanti dei piccoli.
Il veglione del 24 : pesce, panettone, bollicine… si rinnova la tradizione e con essa tornano a galla vari problemi. Arriva la Vigilia di Natale, come possiamo cercare di evitare le tensioni legate a questa occasione?
In qualche modo abbiamo già toccato questo argomento con il post precedente, oggi cerchiamo di completare una sorta di kit di sopravvivenza per salvarci ed orientarci in un vero e proprio campo minato e mantenere la magia di questa Festa.
Contrariamente alle abitudini, che variano con l’età, il rituale permane tale quale nel tempo e questo ci offre l’illusione di sentirsi protetti.
Il rituale composto da una successione di gesti che devono susseguirsi in un ordine prestabilito e ben preciso; in tal senso diventa un’ossessione, a volte una vera e propria tirannia quando, per sentirci abbastanza bene, dobbiamo a tutti costi applicare il nostro rituale.
Ma come funziona? A che cosa serve?
Riprendiamo, oggi, l’argomento iniziato lunedì scorso ed approfondiamo il tema della gestione del tempo.
Powered by WordPress & Theme by Anders Norén