“Sono una DOC”, mi ripeteva una mamma che in seduta voleva parlare del suo bambino e che non riusciva ad immaginare la gravità del problema quando sono i bambini ad essere vittime di disturbi ossessivi e compulsivi.
Lei si rifugiava in una bella definizione che la rassicurava, mentre contestava con forza che il piccolo potesse soffrire di un disturbo da affrontare in modo sistematico. Il colmo è che le mamme sono proprio le prime ad essere coinvolte dalle richieste continue, assillanti e snervanti dei piccoli.